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Una nuova immagine in cui sentirsi bene, riconoscersi e farsi riconoscere.
Se per farlo ci si affida ad un accessorio o si rimane a testa "scalza" non ha importanza.
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PERCHÉ LA VOLPE SCALZA
LA VOLPE SCALZA nasce dalla volontà di creare uno spazio e dar vita a delle idee che potessero veder partecipi le donne che come la sottoscritta hanno perso i capelli.
La scelta del nome è data dall'unione di due parole che molte di noi conoscono e sanno essere associate in questo specifico contesto. Infatti uno dei problemi che porta alla perdita dei capelli è sicuramente l'alopecia il cui termine deriva dal greco alópex: "volpe". L'abitudine di definire quelle come noi, quando non usano parrucche o altro, "scalze" porta alla definizione che da il nome al mio negozio ed a questo sito.
Io sono una Volpe Scalza!
Lo sono da quando avevo vent' anni e in quegli anni ancora non era possibile confrontarsi, discutere dei propri problemi anche attraverso i social con la facilità e l'immediatezza che contraddistingue i nostri tempi moderni. In quel periodo avevo quasi l'impressione di essere la sola a dover fare i conti con questo problema, fatto salvo l'arbitro Collina ;).
Non vi annoierò con racconti sul mio percorso personale di accettazione, sulle difficoltà incontrate e sulla decisione finale di tenere la mia testolina libera ma potranno essere oggetto di confronto e supporto reciproco in qualche altra sezione di questo stesso sito.
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Nel 2013 sono venuta a conoscenza di un'associazione onlus l' A.S.A.A. che aiuta le nuove volpi ad accettare questa curiosa compagna di vita: l'alopecia.
Ascoltando le storie di donne come me è nata LA VOLPE SCALZA, un luogo in cui riprendersi il gusto di andare dal parrucchiere, dove tornare a pensare che si può ridere e giocare senza prendersi troppo sul serio, ma sopratutto un luogo dove riscoprire il gusto di essere femminili.
Una delle cose fondamentali per le donne come me che per qualche motivo si trovano "scalze" è riuscire a ritrovare una propria identità, una nuova immagine in cui sentirsi bene, riconoscersi e farsi riconoscere e se per farlo ci si affida ad un accessorio o che si rimane a testa "scalza" non ha importanza.
Anche quando il disagio viene provocato da cicli di chemioterapia a mio parere non si deve smettere di sentirsi belle e femminili, perché giocare e ridere è sempre il miglior modo per affrontare la vita.